Papa Francesco sulle orme di don Tonino Bello. Ricchiuti: confermi il nostro impegno per la pace

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Il prossimo venerdì 20 aprile papa Francesco si recherà in visita ad Alessano (Lecce) nella diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, e a Molfetta (Bari), nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nel 25/mo anniversario della morte di mons. Tonino Bello, già vescovo di Molfetta, figura impegnatissima sul tema della pace e del disarmo, di cui è in corso la causa di beatificazione.
Un evento storico dal punto di vista religioso e culturale, ma anche un evento di richiamo per migliaia e migliaia di pellegrini e visitatori.
Le dichiarazioni di Mons. Ricchiuti, arcivescovo della Diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti.
«Care amiche e amici, la notizia che papa Francesco sarà ad Alessano e Molfetta il prossimo 20 aprile ci riempie di gioia. Sono 25 anni dalla morte di don Tonino Bello. In quei giorni Pax Christi aveva già previsto la sua assemblea annuale proprio a Molfetta. Un’assemblea che ha come riferimento il tema e l’impegno per il ‘disarmo’, come riaffermato anche nel nostro ultimo congresso a Roma. Il tema del ‘disarmo’ ha un riferimento particolare a don Tonino. Noi siamo chiamati a raccogliere il suo testimone! Siamo quindi chiamati a vedere cosa significhi oggi ‘disarmo’. Don Tonino è stato testimone profetico su questo orizzonte. Lui non solo è stato in piedi come costruttore di pace, ma ha corso! In una ‘ideale staffetta’ ci chiede di prendere il suo testimone, come in una corsa a staffetta… Raccogliere il messaggio del vangelo della pace, da lui così ben interpretato e testimoniato e riproporlo oggi in questo nostro tempo, con una terza guerra mondiale a pezzi. Ci chiede di continuare nella linea del suo impegno e della sua testimonianza.
Raccogliere il testimone di don Tonino ci mette in guardia dal rischio di fare di don Tonino ‘un santino’, che non dice più niente a nessuno. Un ‘santino’ che ci rende solo spettatori della sua corsa e non invece protagonisti, anche noi, in prima persona.
Abbiamo poi l’appuntamento a cui ci ha chiamato papa Francesco per venerdì 23 febbraio: la giornata di preghiera e digiuno per la pace, in particolare per il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. E’ un richiamo alla preghiera, al digiuno e anche alla denuncia di ogni guerra ‘inutile strage’. Denunciando il grande affare delle ‘armi’. Un affare criminale.
Infine non posso nascondere il mio disappunto, e credo di interpretare tutto il movimento, di fronte alla notizia che i militari hanno celebrato una Messa in S. Pietro, presieduta dal Cardinale Segretario di Stato, lo scorso 15 febbraio, in pellegrinaggio alla tomba di papa Giovanni XXIII. E’ una questione che abbiamo già affrontato, quella di papa Roncalli Patrono dell’Esercito Italiano. Come già ebbi a scrivere lo scorso 11 settembre, credo sia assurdo e anticonciliare questo coinvolgimento di Papa Giovanni XXIII. Ci dispiace e ci continua a dispiacere. E per ora mi fermo qui.
Buon lavoro per la pace a tutti.»
Il programma della visita
Il Papa partirà in aereo dalle 7.30 da Ciampino per atterrare alle 8.20 all'aeroporto militare di Galatina (Lecce). Da lì ripartirà subito in elicottero per Alessano, città natale di don Tonino Bello nel 1935. Il pontefice atterrerà alle 8.30, nel parcheggio adiacente il cimitero, accolto da mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento e dal sindaco di Alessano, Francesca Torsello. Sosterà in privato sulla tomba di mons. Tonino Bello e saluterà i familiari. Sul piazzale antistante il cimitero incontrerà i fedeli e terrà un discorso.
Alle 9.30 il decollo da Alessano per raggiungere Molfetta, con arrivo previsto alle 10.15 nella zona del porto adiacente il Duomo, dove il Papa sarà accolto dal vescovo mons. Domenico Cornacchia e dal sindaco Tommaso Minervini.
Alle 10.30, la messa concelebrata sul porto di Molfetta, da dove il Papa ripartirà poi in elicottero alle 12 per rientrare in Vaticano alle 13.30.