Comunicazioni Sociali. Ricchiuti: coltiviamo una capacità critica

La verità vi farà liberi. Fake news e giornalismo di pace”. Itinerario formativo
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Messaggio di Mons. Arcivescovo

per la 52esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
e la Giornata Diocesana del Quotidiano Cattolico AVVENIRE

Domenica 13 Maggio 2018

“PER UNA COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DELLA VERITÀ E DELLA PACE”

Desidero porgere, prima di tutto, ad Avvenire il mio e il nostro “bentornato!” nella diocesi di Altamura-Gravina- Acquaviva delle Fonti in occasione della Giornata Diocesana, per una maggiore conoscenza e una più ampia diffusione
di questo quotidiano, espressione qualificata della Chiesa che è in Italia, nelle nostre comunità parrocchiali e cittadine.

Una domenica davvero speciale, che va a coincidere con la Solennità dell’Ascensione del Signore e con la 52ª Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, in un incontro davvero provvidenziale tra l’evento di salvezza celebrato nella liturgia e quello altrettanto bello, ma complesso, della comunicazione.
Bello a motivo della rapidità e immediatezza di relazione offerteci dai social media, ma complesso, perché pericolosamente esposto al duplice rischio della superficialità e della menzogna. Un pericolo da cui siamo messi in guardia dal Messaggio scritto da Papa Francesco per questa Giornata, in cui egli denuncia non solo i social media, ma anche i tradizionali mezzi di comunicazione, per il cattivo diffondersi delle Fake news, sorgenti comunicative avvelenate, che – generando, appunto, falsità – mirano “…allo screditamento dell’altro, alla sua rappresentazione come nemico, fino a una demonizzazione che può fomentare conflitti”.
Siamo diventati un po’ tutti desiderosi di dire la nostra opinione, di esprimere il nostro pensiero, di scrivere messaggi,  improvvisandoci a volte professionisti della comunicazione, tentati anche noi di inventarci notizie false.
C’è bisogno, invece, di coltivare la passione per la verità, che per noi credenti è sguardo rivolto a Gesù, che ebbe a dire di sé: “Io sono la verità” (Gv 14, 6). E coltivare, poi, una capacità critica nei confronti di ciò che leggiamo o ascoltiamo o guardiamo, a motivo di notizie scritte o diffuse per verità di parte.
A questo proposito, papa Francesco invita ad un “giornalismo di pace […] un giornalismo fato da persone per le persone […] specialmente per quelle – sono al mondo la maggioranza – che non hanno voce”.

A questo argomento delle Fake news, in preparazione alla Giornata diocesana di Avvenire, abbiamo dedicato la serata di venerdì 11 maggio u.s., a Gravina, nel cine-teatro Sidion, guidati dal Prof. Massimiliano Padula, iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. L’odierna pagina diocesana, come dagli articoli e dai contributi qui presenti, racconta in qualche modo alcuni momenti della vita della Comunità ecclesiale, nella quale viviamo e operiamo, impegnata in quest’Anno Pastorale 2017-2018 a fare discernimento, alla luce della Parola di Dio, su come continuare in questo tempo, nelle nostre città e Comunità, a testimoniare la Buona Notizia e a edificare la Chiesa.
Non per fare ostentazione di iniziative, ma per comunicare e far conoscere il cammino quotidiano di donne e di uomini credenti, che intendono vivere la fede come servizio alla verità e alla libertà. Se crediamo davvero, come disse il Signore, che “la verità vi farà liberi” (Gv 8, 32), non ci resta che mettere in atto scelte e comportamenti di verità e di libertà, doni speciali dello Spirito Santo, per una comunicazione ed una relazione, soprattutto nelle nostre Comunità ecclesiali, guidate dal desiderio di “fare la verità nella carità”.
Porgo ad Avvenire il nostro augurio, per un giornale sempre più vero e più libero, in sintonia con le attese e le speranze delle nostre Comunità diocesane, augurando un buon lavoro. Gratitudine al nostro Ufficio diocesano per  le  comunicazioni, per il generoso impegno profuso per la buona riuscita di questa Giornata e per le tante iniziative messe in campo per una evangelizzazione a servizio della verità e della Verità che è Cristo. Perché è quanto mai urgente per
la Chiesa, in questo “cambiamento d’epoca”, continuare, come da sua tradizione, a sperimentare nuove vie di comunicazione del Vangelo con un linguaggio comprensibile, pieno di verità e di attenzione alla vita, ai problemi,
alle speranze di questa umanità.

 Giovanni Ricchiuti
Arcivescovo

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