Saluto conclusivo dell’Ordinazione Episcopale

Saluto conclusivo dell’Ordinazione Episcopale


di S. E. Mons. Giuseppe RUSSO

Saluto, pensieri grati


  È un onore per me essere circondato dall’affetto e confermato dalla testimonianza di numerosi vescovi e presbiteri, oltre che di numerose autorità civili e militari e di tutti voi amici cari che siete intervenuti in questa solenne celebrazione per pregare per me e per il mio ministero episcopale.
  Una sola parola, logora, ma che brilla come una vecchia moneta: “Grazie!”
(Pablo Neruda)

E allora io intendo ora soprattutto ringraziare…


  Ringrazio anzitutto il mio vescovo, Ciro Miniero, che saluto con affetto e al quale sono grato per la immediata fiducia che mi ha concesso. Lo ringrazio di cuore. Con lui saluto naturalmente anche mons. Filippo Santoro, vescovo emerito di Taranto, e ricordo con speciale affetto e riconoscenza l’indimenticato mons. Benigno Luigi Papa, cui io devo l’esperienza decennale presso la Cei (la Conferenza Episcopale Italiana), esperienza magnifica che si è rivelata decisiva per la mia crescita e il mio futuro presbiterale.

Un grande affettuoso abbraccio a tutti i confratelli vescovi membri della Conferenza Episcopale Pugliese di cui sono parte, con un pensiero grato a S.E. mons. Giovanni Ricchiuti cui succedo quale vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. È anche presente il vescovo mons. Mario Paciello, che saluto con affetto.

Un saluto speciale a mons. Nunzio Galantino e a mons. Domenico Pompili, vescovi con-consacranti: don Nunzio, amico caro e anche superiore nel recente servizio in Vaticano, servizio faticoso e formativo (c’è qui anche il dott. Fabio Gasperini, segretario dell’Apsa, che saluto con affetto); don Domenico, carissimo amico sin dai primi passi in Cei ed ora confratello nell’episcopato. Con loro saluto anche gli altri vescovi che mi onorano della loro presenza e che posso chiamare più affettuosamente con il don: don Salvatore Ligorio, don Angelo Panzetta, don Stefano Russo, don Pino Caiazzo e, infine, don Biagio Colaianni, che sarà ordinato a breve.

A tutti, un grande grazie di cuore!


  Ringrazio le Autorità Civili e Militari, dei territori delle diocesi di Taranto ed Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. La Vostra presenza ci onora e ci ricorda che esiste un’alleanza di impegno tra la Comunità ecclesiale e la Comunità civile per la costruzione di una società giusta ed umana.

Grazie alle differenti Forze dell’Ordine, che hanno permesso un sereno arrivo e svolgimento di questa Celebrazione.

  Esprimo poi la mia gratitudine a chi ha lavorato, con generosità, alla preparazione e alla celebrazione di questo evento di grazia, che supera la mia persona e raggiunge le nostre Comunità diocesane. Grazie al Coro diocesano, ai Volontari che in numero poderoso si sono impegnati nell’accoglienza dei presenti. Grazie all’Azione Cattolica, a Comunione e Liberazione, ai Movimenti Carismatici ed alle Confraternite del Carmine e dell’Addolorata.

Un grazie molto speciale a Mons. Marco Gerardo, don Marco Peluso, Cosetta Giordano e tutti i più stretti loro collaboratori per l’instancabile lavoro di segreteria organizzativa, preparazione della liturgia e coordinamento generale delle attività.

Ho scelto questa data perché ricorre il 97mo compleanno del mio padre spirituale, e fondatore dell’Istituto di cui faccio parte da sempre, in cui sono cresciuto imparando a vivere la fede e la comunione, traendo insegnamento sia dalle cose liete che dalle inevitabili difficoltà. Insieme con il padre, don Pierino Galeone, saluto la cara Madre e don Emanuele e saluto l‘attuale Moderatore dell’Istituto, il caro don Giuseppe Carrieri, e tutte le sorelle ed i fratelli, specie coloro che ho avuto l’onore di servire in tanti lunghi anni.

Saluto in modo speciale mio padre Cataldo, giovane novantenne con cui ho condiviso gli ultimi due anni dal mio rientro in diocesi - ho immaginato mia madre che avrebbe partecipato con la sua indimenticabile composta commozione e che certamente gioisce dal Cielo - i miei fratelli Mimmo e Antonio con le loro care mogli e le splendide e gli splendidi nipoti, le amate zie, i cugini e tutti i cari parenti intervenuti.

Saluto e ringrazio infine tutti, tutti voi che avete voluto prendere parte ed arricchire con la vostra presenza questa solenne celebrazione, provenienti da ogni dove: dal Vaticano, dalla Cei, dalla mia comunità di origine s. Maria del Popolo in San Giorgio Ionico, dalle parrocchie dei Santi Angeli Custodi e di Santa Lucia in Taranto, dalla comunità di San Francesco d’Assisi in Martina Franca di cui sono stato parroco fino a pochi giorni fa, e tutti gli amici e le care persone presenti. Grazie di cuore a tutti!

  L’ordinazione episcopale è evento straordinario e altamente significativo per la persona che lo riceve, ma il ministero episcopale non appartiene al vescovo, è per il popolo di Dio…

Ciò significa che l’esercizio ministeriale non deve essere mai autoreferenziale e deve essere vissuto in modo da dare forma concreta alla disponibilità e generosità del pastore a vantaggio del gregge.

Per questo, mentre sono grato al Signore e alla chiesa per aver scelto me quale tramite per donare a una porzione del popolo di Dio la sua grazia e per testimoniare la misericordia e la forza mite di Cristo, sono persuaso di essere chiamato - ancor più che prima - a donarmi, a dedicare tempo ed energie al popolo: al clero come ai laici.

Cercherò di fare del mio meglio!

Amo la chiesa che da sempre ama e conosce in profondità Gesù Signore, che celebra con gioia il mistero di Cristo e che ne ripete i gesti di accoglienza, di amicizia, di prossimità, di carità.

Venero la chiesa che non si arrocca sterilmente nelle tradizioni, ma sapientemente le custodisce valorizzandole.

Ammiro la chiesa impegnata a dare il proprio contributo per una società più giusta, accogliente e pacificata.



  Per questo,

Signore, buon Pastore e Principe dei pastori,

Ti sono grato perché mi vuoi bene. 

Ti sono riconoscente perché mi hai perdonato ogni volta che non ti ho amato abbastanza. 

Cosa ti si può chiedere? Tu SEI già tutto, in te ogni bene, ogni dono, ogni grazia…

Cosa ti posso chiedere, dunque, in questo momento, per me?

La salute, la serenità, il discernimento …?

Donami di avere ogni giorno l’onore di pascere i tuoi agnelli, ‘con mansuetudine e purezza di cuore’!


  Chiedo a tutti voi una speciale preghiera per il mio ministero. Grazie!