Oggi la città di Altamura vive uno dei momenti più sentiti e solenni dell’anno: la Solennità di Sant’Irene, Patrona della città e, insieme, Patrona della Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti. Un appuntamento che unisce tradizione, fede e comunità, all’interno del cammino del Giubileo 2025, segnato dal motto “Pellegrini di Speranza”.
I festeggiamenti religiosi sono stati preceduti dal Triduo di preparazione, iniziato giovedì 1° maggio e culminato domenica 4 maggio. Le celebrazioni eucaristiche, animate da momenti di preghiera del Rosario e dalla disponibilità per le confessioni nella Cappella del SS. Sacramento, sono state presiedute da Padre Saverio Zampa, OMI, cappellano dell’Università di Lecce, e da don Alessandro Amapani, parroco della Cattedrale, in occasione della messa domenicale con le Cresime dei giovani.
Oggi, lunedì 5 maggio, la comunità si è riunita per le celebrazioni eucaristiche del mattino (ore 8.30, 10.00 e 11.30) nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. In serata, alle ore 19.00, sarà il vescovo S.E. Mons. Giuseppe Russo a presiedere la solenne celebrazione, che sarà trasmessa in diretta televisiva su Canale 2 per permettere anche a chi non può essere presente di unirsi spiritualmente all’evento. A seguire, alle ore 20.00, avrà luogo la tradizionale processione per le vie del centro cittadino, con partenza da Piazza Duomo e un percorso che toccherà Corso Federico II di Svevia, Via XX Settembre, Piazza Zanardelli, Via dei Mille, Via V. Veneto, Piazza Unità d’Italia, Corso Emanuele, Corso Umberto I, Piazza Resistenza, Corso Federico II di Svevia, per fare infine ritorno in Piazza Duomo.
Particolarmente significativo, in questo anno giubilare, è il richiamo all’indulgenza plenaria concessa ai fedeli che partecipano alle celebrazioni del Triduo e della Solennità, secondo le condizioni previste dalla Chiesa.
La festa di Sant’Irene, oltre a rinnovare la devozione popolare, rappresenta un forte legame identitario per la città di Altamura e per l’intera diocesi, un momento di fede vissuto in comunione e gratitudine.
