Commemorazione di tutti i defunti

IN UN’UNICA FESTA LA GLORIA DI TUTTI I SANTI
28 Ottobre 2016
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
3 Novembre 2016

Commemorazione di tutti i defunti

MEDITAZIONE PER LA COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI

DEFUNTI (2 novembre)

 

fr. Fabio Duarte, DJE

Se ieri abbiamo celebrato la Solennità di Tutti i Santi, oggi la liturgia ci invita a fare memoria di tutti i fedeli defunti. Queste due celebrazioni sono strettamente congiunte, così come la gioia e le lacrime sono in Gesù Cristo una sintesi che è alla base della nostra fede e della nostra speranza. Da un lato, infatti, la Chiesa pellegrina nella storia gioisce per l’intercessione dei santi e dei beati, i  quali corroborano la missione di annunciare il Vangelo; dall’altra, come Gesù, condivide il dolore di coloro che soffrono per la separazione dai propri cari, elevando, per mezzo di Cristo, il suo rendimento di grazie al Padre che ci ha liberati dal potere del peccato e della morte.

Tra ieri e oggi, molte persone fanno visita al cimitero che, come la stessa parola indica, è il “luogo di riposo”, in attesa del risveglio finale. È bello pensare che Gesù ci svegli! Ed è stato proprio lui a rivelarci che la morte del corpo non è la definitività. Un giorno saremo svegliati dal sonno della morte. È proprio con questa fede che ci fermiamo – anche spiritualmente – sulla tomba dei nostri cari, di quanti ci hanno amati e ci hanno fatto del bene. Ma oggi siamo chiamati a ricordare tutti, compresi quelli di cui più nessuno si ricorda. Ricordiamo le vittime della guerra e della violenza; tanti “piccoli” del mondo, schiacciati dalla fame e miseria; ricordiamo gli anonimi, che riposano in ossari comuni; ricordiamo i nostri fratelli e sorelle uccisi per la fede cristiana; e ricordiamo  quanti hanno sacrificato la loro vita per servire gli altri.
Affidiamo al Signore in modo speciale quanti ci hanno lasciato nel corso di quest’anno che ormai volge al termine. La tradizione della Chiesa ha sempre esortato a pregare per i defunti, in modo speciale, offrendo in loro suffragio la celebrazione eucaristica: questo è il miglior aiuto spirituale che possiamo offrire per le loro anime, in particolare per quelle più abbandonate. La preghiera di suffragio trova il suo fondamento proprio nella comunione del Corpo mistico. Come ribadisce il Concilio Vaticano II, «chiaramente riconoscendo questa comunicazione tutto il corpo mistico di Cristo, la Chiesa di coloro che sono ancora pellegrini, ha coltivato con grande pietà fin dai primi tempi del cristianesimo la memoria dei morti» (Lumen Gentium, 50).

La commemorazione dei defunti, con la visita alle tombe e la preghiera di suffragio, sono la testimonianza della beata speranza che anima il cristiano, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sul destino dell’uomo, perché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, una vita “eterna” che trova la sua radice e la sua realizzazione piena e definitiva solo in Dio.
«Con questa fede nel destino ultimo dell’uomo, contempliamo Maria, che ai piedi della Croce ha subito il dramma della morte di Cristo, suo Figlio, e poi ha partecipato alla gioia della sua risurrezione. Ci aiuti lei, Porta del cielo, a comprendere sempre più il valore delle preghiere in suffragio dei defunti. Essi sono vicino a noi! Sia Lei il nostro conforto nel quotidiano pellegrinaggio sulla terra e ci aiuti a non perdere di vista il fine ultimo della vita, che è il Paradiso. E andiamo avanti con questa speranza che non delude mai» (Papa Francesco, Angelus – 2 novembre 2014), chiedendo al Signore con fiducia: «Misericordia infinita di Dio, affidiamo alla tua grande bontà quanti hanno lasciato questo mondo per l’eternità. Non guardare, Signore, alle molte forme di povertà, miseria umana e debolezza, quando ci troveremo al tuo cospetto, per essere giudicati sulla nostra vita. Il tuo sguardo tenero di misericordia, ci aiuti a percorrere seriamente un cammino di conversione. Che nessuno dei tuoi figli si perda nel fuoco eterno dell’inferno,  dove non c’è posto per il pentimento. Signore, ti affidiamo le anime dei nostri cari, di coloro che sono morti senza il sollievo della grazia sacramentale, o che non hanno avuto la possibilità di pentirsi, persino in punto di morte. Ricevici tutti nelle braccia della tua infinita misericordia. Che sorella morte corporale ci trovi vigilanti nella preghiera e pieni di opere buone. Nulla ci impedisce di vivere su questa terra, ma infiamma il nostro cuore affinché arda del desiderio di riposare per sempre in Te!  Amen!»

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