MISSIONE È MISERICORDIA Messaggio per la 90a Giornata Missionaria Mondiale 23 ottobre 2016
Sorelle e fratelli carissimi, come ogni anno, desidero farvi pervenire, per la penultima domenica di ottobre, Giornata Missionaria Mondiale, un mio Messaggio in occasione della celebrazione di una Giornata che la Chiesa tutta vive ormai da 90 anni, perché, con la preghiera e con la carità, si faccia sempre più vicina, attraverso le Pontificie Opere Missionarie, alle sorelle e ai fratelli (missionarie e missionari, religiose e religiosi, laiche e laici) che portano il Vangelo ad gentes, cioè in tutto il mondo. Con la preghiera, soprattutto nella Celebrazione Eucaristica, elevata al Signore perché non faccia venir meno nella Comunità cristiana la gioia dell’evangelizzazione e la prontezza nell’accogliere il Suo invito: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16, 15). Proclamare il Vangelo, noi lo sappiamo benissimo, significa parlare di Gesù, farLo conoscere, raccontare ciò che ha detto e ciò che ha fatto, testimoniare con la vita la fede in Lui. E tutto questo è già missione ed è la condizione che continua a suscitare nella Chiesa donne e uomini che, mettendosi in ascolto di una particolare e speciale chiamata da parte del Signore, avvertono l’urgenza di predicare il Vangelo là dove non è stato ancora annunciato. Questa Giornata Missionaria Mondiale cade nel cammino del Giubileo Straordinario della Misericordia e, a questo proposito, Papa Francesco scrive nel suo Messaggio del 15 maggio u.s.: «…siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari …nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana». La missione ad gentes non ha come scopo primario l’aumento numerico dei battezzati, né persegue finalità di esibizione e di ostentazione di opere e di strutture ecclesiastiche, caritative o sociali che siano. Al contrario, essa rispetta la cultura e la tradizione religiosa dei popoli, desiderosa unicamente di parlare di Gesù Cristo, del Vangelo e della Chiesa. La missione è misericordia: è far conoscere il Dio di Gesù Cristo e il Suo meraviglioso progetto di amore per l’umanità tutta. Una conoscenza che la Chiesa, come madre, deve generare, perché la sua maternità sia accolta, come scrive Papa Francesco, «anche per quanti potranno giungere un domani alla fede in Cristo. Auspico pertanto che il popolo santo di Dio eserciti il servizio materno della misericordia, che tanto aiuta ad incontrare e amare il Signore i popoli che ancora non lo conoscono». Con la carità, perché – sin dagli inizi del loro camminare nella storia – le Comunità cristiane si son prese cura l’una dell’altra, venendo in aiuto a quelle più povere e bisognose di tutto. L’avventura missionaria della Chiesa è sempre stata sostenuta da questa carità fraterna, «per soccorrere le comunità cristiane bisognose di aiuti e per dare forza all’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra» (Messaggio di Papa Francesco). Dunque, in questa domenica del mese di ottobre, mese missionario, non manchi anche nella nostra Chiesa di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Santeramo, Spinazzola e Poggiorsini, Chiesa nella quale operano Suore e Sacerdoti originari delle terre di missione (cui va il nostro grazie!), una grande generosità! È il modo con cui, in questo Giubileo Straordinario della Misericordia, possiamo vivere le opere di misericordia, pensando alle sorelle a e ai fratelli nella fede che vivono lontani da noi, ma che con noi condividono la stessa Parola e lo stesso Pane. Sono qui ad esprimere profonda gratitudine alle nostre Comunità, per la somma raccolta nella Giornata Missionaria Mondiale 2015 (26.000,00 euro), e ad incoraggiare il nostro Ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, il Direttore e i Collaboratori, perché animino sempre di più questa sensibilità della nostra Diocesi per le Missioni. Intercedano la Vergine Maria, Madre della Chiesa, Santa Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni, le Sante e i Santi missionari. Vi abbraccio e vi benedico. Altamura, 1 ottobre 2016 Giovanni, vescovo
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