Ricchiuti in Salvador per ricordare il Beato Romero
“La sua testimonianza ridesti sogni di pace e di giustizia”
Un viaggio pastorale in Salvador, quello di Mons. Ricchiuti con una delegazione di Pax Christi, per celebrare i 100 anni della nascita dell’Arcivescovo, il Beato Oscar Arnulfo Romero (15 Agosto 1917), assassinato sull’altare mentre presiedeva la S. Messa, a causa del suo impegno a favore dei più poveri e delle sue denunce per le ingiustizie perpetuate dalla dittatura militare nei confronti dei proletari e dei contadini della terra salvadoregna.
Un’esperienza toccante e dai risvolti quasi dolorosi, quella che il Presidente di Pax Christi, racconta in un post su Facebook: “devo confidarvi che è stata un'autentica Via Crucis, culminata nella chiesa dell'Hospitalito, sul luogo dove il vescovo Romero venne assassinato: la mensa eucaristica. Abbiamo celebrato la Santa Messa ricordando al Signore anche i tanti preti, religiosi e religiose, donne, uomini e bambini massacrati e uccisi dalla ferocia disumana dei soldati dell' esercito salvadoregno negli anni '70-'80.
Fiumi di sangue innocente su questo magnifico e martoriato paese”. La forza impetuosa di quelle immagini e il ricordo del martirio di Mons. Romero il 24 marzo 1980, martella la mente e il cuore della delegazione, e aggiunge Ricchiuti: “vado a dormire, nella speranza di chiudere gli occhi dopo aver visto e ascoltato alcuni testimoni di quegli eventi dolorosi e pregato sulle tombe di quelli che hanno potuto avere dignitosa sepoltura. Al mio risveglio, voi sarete nel pieno della festa dell'Assunzione, vi assicuro il ricordo di voi tutti durante la concelebrazione prevista per domani alle ore 09.00 nelle Cattedrale di San Salvador”.
In questo clima così suggestivo, mentre si fa vivo il ricordo di questa tragica pagina della storia della Chiesa, giunge la voce di Papa Francesco, tramite il profilo social del porporato Gregorio Rosa Chavez, Vescovo Ausiliare di San Salvador, creato cardinale nell’ultimo concistoro, che dopo aver beatificato l’Arcivescovo Romero, assicura che nel 2018 visiterà la nazione salvadoregna e canonizzerà il martire Romero.
Nelle ultime parole prima di morire, durante la preghiera all’offertorio della messa, Mons. Romero diceva così: “In questo calice il vino diventa sangue che è stato il prezzo della salvezza. Possa questo sacrificio di Cristo Darci il coraggio Di offrire il nostro sangue Per la giustizia e la pace del nostro popolo. Questo momento di preghiera ci trova saldamente uniti nella fede e nella speranza…” La sua eredità spirituale e l’attualità della sua testimonianza sproni l’impegno della comunità mondiale nella costruzione della pace, fondata sulla giustizia e sui diritti dei popoli, così come scrive Mons. Ricchiuti in una lettera indirizzata ai membri di Pax Christi e ai fedeli della sua Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, prima di partire: “l’anniversario della bomba atomica sganciata su Nagasaki, 9 agosto 1945, e pochi giorni prima su Hiroshima, ci impegnano ancora di più oggi per dire no alle bombe nucleari e chiedere all’Italia che ci ripensi e aderisca al trattato firmato lo scorso 7 luglio all’ONU per la messa al bando delle armi nucleari” insieme al desiderio di non respingere nell’inferno della povertà e di ogni precarietà tanti fratelli e sorelle che chiedono ospitalità e un boccone di pane.
Sull’aereo per il Salvador Mons. Ricchiuti ha imbarcato sogni di giustizia e di pace, con la certezza, sua e nostra, “che non c’è vento che possa ostacolarne il volo”.
Don Giuseppe Loizzo
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