Quaresima 2020. Ricchiuti: “sia un cammino colmo d’amore e di misericordia”.

Per una vita cristiana senza ipocrisia
Messaggio

per la Quaresima 2020

Sorelle e frotelli carissimi,
vi scrivo, come ogni anno, all’inizio del tempo quaresimale, mentre mi sto preparando alla Celebrazione dell’Eucaristia nella Concattedrale di Gravina, per la benedizione e l’imposizione delle Ceneri, in comunione con tutti voi, riuniti nelle Comunità parrocchiali, per cominciare  questo cammino di cambiamento e di conversione, che ci condurrà la Pasqua di Risurrezione, domenica 12 aprile p.v.

Ho sotto i miei occhi la liturgia della Parola di questo Mercoledì delle Ceneri, il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2020 e il testo del suo discorso nell’odierna Udienza Generale in Piazza San Pietro.
Desidero cogliere da questi scritti – per me e per voi – alcuni spunti di riflessione, che potranno sicuramente illuminare e sostenere questo “esodo” della nostra amata Chiesa diocesana lungo il suo itinerario quaresimale, con passi leggeri, volti profumati di gioia, orecchi per ascoltare la Parola, braccia alzate per pregare e mani aperte per condividere.

La parola di Dio – e in particolare la pagina odierna del Vangelo (Mt 6, 1-6.16-18) – hanno richiamato, ancora una volta, l’autentico significato dell’invito “Convértiti e credi al Vongelo!”, perché è la fede in Cristo il fondamento della conversione; credere che davvero dalla Passione-Morte-Risurrezione del Signore scaturisce il cambiamento della nostra vita e, quindi, il ritorno fiducioso a Lui, per ritrovare il senso più profondo di ogni cosa.
Quaranta furono gli anni che il popolo di Dio trascorse nel deserto, prima di entrare nella terra promessa; quaranta i giorni vissuti da Gesùr nel deserto; quaranta i giorni che ci separano dalla Pasqua, che saranno il nostro deserto e il deserto della Chiesa, perfare esperienza, insieme, di solitudine orante e silenziosa – pur nel chiasso di rumori e di parole da cui siamo circondati- di sobrietà capace di staccarsi e di andare “oltre le cose”.
Questo è davvero per noi, discepoli del Signore, il tempo favorevole per una sincera e coraggiosa purificazione del cuore e delia mente, per un cammino lungo il quale testimoniare e raccontare che in Gesù Cristo, per la grazia del Battesimo, si può rinascere per essere “nuove creature”, donne e uomini capaci di fede trasparente e di verità ricolma di amore e di misericordia.

L’elemosina, la preghiera e il digiuno, da viversi senza “ipocrisia” e senza ostentazione, ma con sincerità di cuore, come ci ord!na il Signore, resteranno atteggiamenti e scelte concrete divita quotidiana, sia a livello personale, sia nel cammino comunitario.
Sarà bello, allora, partecipare con maggiore frequenza – feriale e festiva – alla celebrazione dell’Eucaristia, incontrarsi per la recita della Liturgia delle Ore e per leggere e meditare la Parola di Dio attraverso la Lectio divina guidata dai vostri Presbiteri, rivivere il cammino di Gesùr da Gerusalemme al Calvario con la Via Crucis. lnvito tutti, poi, a quell’appuntamento che già da qualche ailno, su suggerimento di Papa Francesco, viviamo nelle nostre Comunità a livello cittadino: le 24 ore per il Signore (venerdì 20 e sabato 21 marzo pp.vv.), per accostarci al sacramento della Riconciliazione, adorare il Signore solennemente esposto e far festa per il perdono ricevuto!

E infine, allargare mani e braccia, per condividere il frutto più bello della nostra vita cristiana che è la carità, ricordandoci deile parole del Signore: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35). A questo proposito, Papa Francesco, nel suo Messaggio quaresimale, scrive:

<Anche oggi è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo.>

Lasciamoci, dunque, riconciliare, in nome di Cristo, con Dio, come abbiamo ascoltato nell’accorato passo della lettera dell’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto (2Cor 5, 20), nella certezza che questa riconciliazione ci farà sentire il respiro vivificante della fraternità per gesti di nonviolenza, di pacificazione, di perdono e di comprensione nelle relazionifamiliari, in quelle amicali e nei iuoghi di lavoro. Consentitemi, a questo punto e in conclusione, di invitarvi innanzitutto a pregore pet la situazione sanitaria nei mondo e, in particoiare, nel nostro Paese, a causa del Coronavirus, per quanti sono stati contagiati e per ie conseguenze non piacevoli sulle nostre abitudini quotidiane; ad esprimere gratitudine per tutti gli operatori sanitari e le autorità civili, chiamati in questi giorni a indicarci modalità di comportamenti, per affrontare con serietà e calma questo momento difficile; ac offrire tutta la nostra disponibilitò, qualora ci venisse richiesta, in riferimento alle nostre attività ecclesiali.

Desidero davvero augurarvi un tempo quaresimale bello e gioioso, per provare ad essere migliori, per ricercare serenità interiore e capacità di trasmettere l’amore per Cristo e per la “conversione” missionaria della Chiesa!

Vi abbraccio e vi benedico
Altamura, 26 febbraio 2020, Mercoledi delle Ceneri

+Giovanni Ricchiuti
Arcivescovo – Vescovo

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