Sabato 19 marzo la Murgia marcia per la pace e il disarmo

Il popolo della Murgia in marcia per la pace e per la solidarietà tra i popoli.

L’iniziativa, in programma sabato 19 marzo, è patrocinata dalla diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti e da Comitati per la pace della Murgia. La marcia partirà con due distinti cortei da Gravina (partenza da piazza Scacchi alle 9.30) e Altamura (partenza da piazza Santoro Passarelli alle 9.30) per confluire a Campo 65 alle 11.30. Giunti a destinazione, il percorso proseguirà per circa 5 km con un tempo di percorrenza di 2 ore.

La proposta si presenta come un motivo di approfondita riflessione sul delicato momento che sta attraversando l’Europa e il mondo intero a causa del conflitto in Ucraina. L’obiettivo della manifestazione è «imporre l’organizzazione e il rafforzamento del movimento internazionalista – spiegano gli organizzatori – che invoca la fine della guerra, che costringa i governi europei ad agire con il massimo sforzo diplomatico verso una possibile mediazione, convinti come siamo, che “il sangue è il peggiore nemico della verità”». La guerra attualmente in corso in Ucraina, manifesta, come tutte le guerre, la forma più crudele di violenza di cui sono capaci gli esseri umani.  Di fronte a questa immane tragedia ciascuno di noi ha il dovere di mostrare, innanzitutto e in concreto, la solidarietà con tutte le vittime civili e tentare, per quanto difficile sia, una necessaria conoscenza delle cause che l’hanno provocata.

Al di là di un rifiuto quasi generalizzato e astratto di questa guerra, infatti, anche nel variegato arcipelago di pacifisti e antimilitaristi che vi si oppongono, permangono posizioni e sfumature tra le più diverse che testimoniano, se non altro, la difficoltà di possibili condivisioni di analisi e di valori.

«Il territorio murgiano, è bene rammentare, – spiegano ancora le associazioni promotrici della marcia – è stato il primo in Europa occidentale ad ospitare le bombe nucleari americane nelle 10 basi missilistiche Jupiter tra il 1959 e il 1962. Missili puntati verso l’allora Unione Sovietica e, al tempo stesso, bersaglio prioritario dei missili russi durante la cosiddetta Guerra Fredda. Anche allora si arrivò sull’orlo di un precipizio nucleare disinnescato all’ultimo minuto durante la Crisi di Cuba. Per questo la volontà di pace del popolo murgiano si esprime con forza contro l’occupazione militare voluta dal governo russo di Putin nei confronti dell’Ucraina e si ricollega, non solo idealmente, alle tante battaglie condotte contro i missili prima e poi contro i poligoni militari e altre forme di degrado, sino ad oggi con l’opposizione contro l’ipotesi di collocare nel territorio murgiano il deposito unico nazionale di scorie nucleari».

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