“UNA SORGENTE INESAURIBILE”
Messaggio di Mons. Giovanni RICCHIUTI
Arcivescovo – per la Quaresima 2016
Sorelle e fratelli carissimi,
il 4 ottobre 2015, Festa di San Francesco d'Assisi, Papa Francesco inviava alla Chiesa tutta il tradizionale Messaggio per la Quaresima 2016, che inizia proprio oggi, Mercoledì delle Ceneri.
«Nella Bolla d'indizione del Giubileo - scrive il Papa - ho rivolto l'invito affinché "la Quaresima di quest'anno giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio" (Misericordiae Vultus, 17>» (Messoggio per la Quaresima 2016,1).
Accogliendo, dunque, questo invito, anche la nostra Comunità ecclesiale intende dare inizio a questi straordinari quaranta giorni, per ripercorrere la strada di una Chiesa "in uscita", per un esodo che la conduca a riscoprire a sorgente lnesauribile della misericordia di Dio, sulle orme di Gesù Cristo, volto misericordioso di Figlio e di fratello.
E un viaggio, quello quaresimale, che incomincia dalla testa, dal sentire - quasi fisicamente - il posarsi lento e silenzioso delle ceneri su di essa, e in ascolto dell'invito "a convertirsi e a credere al Vangelo".
A convertirsi, prima di tutto!
A tentare, cioè, un salto di mente e di cuore; a provare ad andare "oltre" i pensieri e i ragionamenti semplicemente umani; a cercare di vivere come creature rinnovate totalmente dall'essere state immerse nelle acque del Battesimo, lavate e profumate da Cristo. lnfatti, il sentiero della Quaresima, certamente difficile e impegnativo, finirà con il ritrovare, la notte del Sabato Santo, il coraggio di tuffarci nell'immenso oceano dell'amore di Dio, per lasciarci travolgere dalla sorgente inesauribile della Sua paternità, che ci rende, in Cristo Gesù, figli amati, per vivere ogni giorno la bellezza e la gioia della fraternità.
E a credere al Vongelo!
Sì, a credere, ad affidarsi totalmente alla parola del Vangelo, alla Buona Notizia che è Gesù Cristo, venuto per annunciare l'amore misericordioso di DioPadre. È con Lui che il Regno di Dio s'è fatto vicino alla nostra umanità, nei gesti e nelle parole di perdono, di misericordia e di guarigione dalla sofferenza.
La Quaresima deve ritornare ad essere - per la Chiesa e per ogni battezzato, attraverso !a preghiera (in particolare, l'ascolto della Parola di Dio e la partecipazione più assidua all'Eucaristia domenicale), il digiuno e la carità - esperienza e racconto della nostra fragilità, che Dio raccoglie e, con cura e tenerezza di Padre, ricompone, per restituirci l'originaria bontà di Sue creature. Accogliamo, dunque, l'invito "a convertirci e a credere al Vangelo"; varchiamo con fiducia le Porte della Misericordia (in particolare, nelle "24 ore per il Signore", il 4 e 5 marzo p.v.); pieghiamo il cuore e le ginocchia davanti al fratello presbitero, ministro di misericordia, perché ci dia il perdono dei nostri peccati, per vivere la gioia e la fatica quotidiane, dopo esserci dissetati alla sorgente inesauribile dell'amore misericordioso del Padre.
E così, la fede si farà ancor più operosa, nella riscoperta delle 7 opere di misericordia corporale e nelle altre 7 di misericordia spirituale: gesti e parole semplici, ma colme di affetto, di delicatezza, di attenzione e di premura verso il nostro prossimo. Seguiamo, dunque, idealmente anche noi Gesù, che si lascia guidare dallo Spirito Santo nel deserto (cfr. Lc 4,1), dove sperimenterà la tentazione ad allontanarsi dal progetto di Dio. Ne uscirà pienamente vittorioso, luminoso esempio di fedeltà e di obbedienza al Padre.
Cantiamo, sorelle e fratelli, la misericordia e la fedeltà del Signore; lasciamoci abbracciare dal Padre, come il "figlio prodigo"; viviamo la felicità e la beatitudine evangelica dell'essere misericordiosi, per trovare misericordia (cfr. Mt 5,7).
È il mio augurio per tutti voi, di una bella e santa Quaresima!
Altamura, 10 febbraio 201,6, Mercoledi delle Ceneri
+ Giovanni, vescovo
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