Settimana Santa 2020: scarica il sussidio per pregare in famiglia

«Mamme, papà, figlie e figli carissimi, quella che ci prepariamo a trascorrere, a cominciare dalla Domenica delle Palme e della Passione del Signore e fino al giorno di Pasqua, sarà davvero una Settimana Santa che il 26 febbraio, mercoledì delle Ceneri, nessuno di noi avrebbe mai immaginato». Si apre così il bellissimo messaggio di speranza curato da Monsignor Ricchiuti e rivolto, in questi giorni così difficili per l’intero Paese a causa dell’emergenza Covid-19, a tutte le famiglie della Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti.

 «Immaginavamo già i giorni della Quaresima con i tanti e bellissimi appuntamenti nelle nostre parrocchie – scrive l’Arcivescovo – l’Eucaristia feriale e festiva, l’ascolto della Parola, la Lectio Divina, le Quarantore, la Via Crucis, le processioni penitenziali, le piccole rinunce quotidiane per aiutare i poveri e i bisognosi. E, infine, i giorni suggestivi e santi, che dal giovedì della Messa crismale, dalla lavanda dei piedi e della Cena del Signore, il venerdì della crocifissione e morte del Signore e il sabato del silenzio, esplodevano di luce nella Domenica della Risurrezione».

 Momenti religiosi, quelli appena citati, particolarmente sentiti dalla comunità cristiana e cattolica che quest’anno non potranno essere vissuti allo stesso modo a causa di «un imprevedibile, drammatico e tragico evento – sottolinea Ricchiuti – il coronavirus, che ha visto sino ad oggi tanti nostri fratelli e sorelle essere contagiati, molti di loro morire e tanti, provvidenzialmente, guariti o in via di guarigione, (preghiamo per tutti loro e i famigliari, ringraziamo quanti, medici, infermieri e altri operatori sanitari, si stanno sacrificando e adoperando eroicamente negli ospedali) ci costringe a “restare a casa”».

Ogni anno la Chiesa offre spazi dilatati e tempi distesi, parole preziose e gesti intensi per l’incontro comunitario con il Signore. Nel corpo della Chiesa, che assume il volto concreto della comunità, la Pasqua inscrive nella persona del credente un sigillo di appartenenza, un patto di alleanza.

E allora come vivere tutto questo nel tempo della pandemia, che ci obbliga a rimanere chiusi e barricati nelle nostre case almeno fino al prossimo 13 Aprile?

La proposta della Chiesa è chiara: «non rinunciare a vivere la Pasqua», pregando e celebrando, attraverso diverse forme possibili di comunione spirituale e celebrazioni che questo anno avverranno senza concorso di popolo.

L’invito dell’Arcivescovo è a fare della propria casa uno spazio di preghiera e di celebrazione. A tal proposito, l’Ufficio Liturgico Diocesano ha redatto un breve sussidio (scaricabile in allegato) con alcuni semplici strumenti per vivere all’insegna della fede il Triduo pasquale così nuovo e particolare in questa situazione difficile per il nostro Paese e per il mondo.

«In questi giorni vi invito a continuare a trasformare le vostre case in chiese che vivono tra le mura domestiche – scrive ancora Mons. Ricchiuti – Un tavolo intorno a cui sedersi con fede, amore e affetto, un Crocifisso, una lampada accesa, il libro della Sacra Scrittura visibile e aperto, e queste pagine del Sussidio a voi consegnate.

 «Un silenzio, un canto e il parlare tra di voi, a tv, tablet e smartphone spenti – conclude – per ascoltarvi e ascoltare. E per cantare l’ALLEUJA nella domenica della Pasqua con il sorriso sulle labbra, la pace nel cuore e la speranza nei vostri occhi: perché Cristo è Risorto e in Lui tutto risorge! E, ancora una volta, sarà Pasqua»

 In allegato, il sussidio per la preghiera in famiglia per il Triduo Pasquale in tempo di emergenza sanitaria.

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